Frineg

    Ultimo aggiornamento: 02/09/2024

    Cos'è Frineg?

    Frineg è un farmaco a base del principio attivo Ceftriaxone Sale Bisodico 3,5 Idrato, appartenente alla categoria degli Antibatterici cefalosporinici e nello specifico Cefalosporine di terza generazione. E' commercializzato in Italia dall'azienda Epifarma S.r.l..

    Frineg può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Frineg 1 g/3,5 ml polv. per soluzione iniett. im 1 flacone + 1 fiala solv. 3,5 ml

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Epifarma S.r.l.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Ceftriaxone Sale Bisodico 3,5 Idrato
    Gruppo terapeutico: Antibatterici cefalosporinici
    ATC: J01DD04 - Ceftriaxone
    Forma farmaceutica: Polvere


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    Indicazioni

    Perché si usa Frineg? A cosa serve?
    Frineg è indicato nel trattamento delle seguenti infezioni negli adulti e nei bambini, inclusi i neonati a termine (dalla nascita):
    • Meningite batterica
    • Polmonite acquisita in comunità
    • Polmonite acquisita in ospedale
    • Otite media acuta
    • Infezioni intraddominali
    • Infezioni complicate delle vie urinarie (inclusa la pielonefrite)
    • Infezioni delle ossa e delle articolazioni
    • Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli
    • Gonorrea
    • Sifilide
    • Endocardite batterica
    Frineg può essere impiegato:
    • Nel trattamento di esacerbazioni acute della broncopneumopatia cronica ostruttiva negli adulti.
    • Nel trattamento di Borreliosi di Lyme disseminata (precoce (stadio II) e tardiva (stadio III)) negli adulti e nei bambini inclusi i neonati da 15 giorni di vita.
    • Nella profilassi pre-operatoria delle infezioni del sito chirurgico.
    • Nel trattamento di pazienti neutropenici con febbre in cui si sospetta la presenza di un'infezione batterica.
    • Nel trattamento di pazienti affetti da batteriemia che si manifesta in associazione a, o presumibilmente associata a, una qualsiasi delle infezioni sopra menzionate.
    Frineg deve essere somministrato insieme ad altri agenti antibatterici laddove la possibile gamma di batteri causali non rientri nel suo spettro d'azione (vedere paragrafo 4.4).
    Fare riferimento alle linee guida ufficiali sull'uso appropriato degli antibatterici.

    Posologia

    Come usare Frineg: Posologia
    Posologia
    La dose varia in base alla gravità, al livello di sensibilità, al sito e al tipo d'infezione, all'età e alla funzionalità epato-renale del paziente.
    Le dosi raccomandate nelle tabelle seguenti sono le dosi generalmente raccomandate in queste indicazioni. In casi particolarmente gravi, devono essere prese in considerazione dosi che rientrano tra i valori massimi dell'intervallo raccomandato.
    Adulti e adolescenti al di sopra di 12 anni di età (≥ 50 kg)
    Dosaggio di ceftriaxone*
    Frequenza del trattamento**
    Indicazioni
    1-2 g
    Una volta al giorno
    Polmonite acquisita in comunità
    Esacerbazioni acute della broncopneumopatia cronica ostruttiva
    Infezioni intraddominali
    Infezioni complicate delle vie urinarie (inclusa la pielonefrite)
    2 g
    Una volta al giorno
    Polmonite acquisita in ospedale
    Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli
    Infezioni delle ossa e delle articolazioni
     
    2-4 g
    Una volta al giorno
    Trattamento di pazienti neutropenici con febbre in cui si sospetta la presenza di un'infezione batterica
    Endocardite batterica
    Meningite batterica
    *Nella batteriemia documentata devono essere presi in considerazione i valori massimi dell'intervallo di dose raccomandata.
    **Nel caso di somministrazione a dosaggi superiori a 2 g al giorno, può essere considerata la somministrazione due volte al giorno (ogni 12 ore).
    Indicazioni per gli adulti e adolescenti al di sopra di 12 anni di età (≥ 50 kg) che richiedono specifici schemi posologici:
    Otite media acuta
    Può essere somministrata una dose singola intramuscolare di Frineg 1-2 g. Dati limitati suggeriscono che in caso di pazienti gravemente malati o in caso di fallimento della precedente terapia, Frineg può risultare efficace quando somministrato per via intramuscolare alla dose giornaliera di 1-2 g per 3 giorni.
    Profilassi pre-operatoria delle infezioni del sito chirurgico
    2 g in singola somministrazione preoperatoria.
    Gonorrea
    500 mg somministrati come dose singola intramuscolare.
    Sifilide
    Le dosi generalmente raccomandate sono 500 mg-1 g una volta al giorno, da aumentare a 2 g una volta al giorno per la neurosifilide, per 10-14 giorni. Le raccomandazioni sulla dose in caso di sifilide, neurosifilide inclusa, si basano su dati limitati. Fare riferimento alle linee guida nazionali o locali.
    Borreliosi di Lyme disseminata (precoce [stadio II] e tardiva [stadio III])
    2 g una volta al giorno per 14-21 giorni. La durata raccomandata del trattamento è variabile e occorre fare riferimento alle linee guida nazionali o locali.
    Popolazione pediatrica
    Neonati, lattanti e bambini da 15 giorni di vita a 12 anni di età (< 50 kg)
    Ai bambini di peso corporeo pari o superiore a 50 kg deve essere somministrato il dosaggio abituale degli adulti. La dose massima di lidocaina nei bambini per singola dose somministrata non deve superare i 5 mg/kg di peso corporeo. Nei bambini obesi la dose massima deve essere calcolata considerando il peso corporeo ideale in base al sesso e all'età.
    Dosaggio di ceftriaxone*
    Frequenza del trattamento**
    Indicazioni
    50-80 mg/kg
     
    Una volta al giorno
     
    Infezioni intraddominali
    Infezioni complicate delle vie urinarie (inclusa la pielonefrite)
    Polmonite acquisita in comunità
    Polmonite acquisita in ospedale
    50-100 mg/kg (max 4 g)
    Una volta al giorno
    Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli
    Infezioni delle ossa e delle articolazioni
    Trattamento di pazienti neutropenici con febbre in cui si sospetta la presenza di un'infezione batterica
    80-100 mg/kg (max 4 g)
    Una volta al giorno
    Meningite batterica
    100 mg/kg (max 4 g)
    Una volta al giorno
    Endocardite batterica
    *Nella batteriemia documentata devono essere presi in considerazione i valori massimi dell'intervallo di dose raccomandata.
    **Nel caso di somministrazione a dosaggi superiori a 2 g al giorno, può essere considerata la somministrazione due volte al giorno (ogni 12 ore).
    Indicazioni per i neonati, i lattanti e i bambini da 15 giorni di vita a 12 anni (<50 kg) che richiedono specifici schemi posologici:
    Otite media acuta
    Per il trattamento iniziale dell'otite media acuta può essere somministrata una dose singola intramuscolare di Frineg 50 mg/kg. Dati limitati suggeriscono che in caso di bambini gravemente malati o in caso di fallimento della terapia iniziale, Frineg può risultare efficace quando somministrato per via intramuscolare alla dose giornaliera di 50 mg/kg per 3 giorni.
    Profilassi pre-operatoria delle infezioni del sito chirurgico
    50-80 mg/kg in singola somministrazione preoperatoria.
    Sifilide
    Le dosi generalmente raccomandate sono 75-100 mg/kg (max 4 g) una volta al giorno per 10-14 giorni. Le raccomandazioni sulla dose in caso di sifilide, neurosifilide inclusa, si basano su dati molto limitati. Fare riferimento alle linee guida nazionali o locali.
    Borreliosi di Lyme disseminata (precoce [stadio II] e tardiva [stadio III])
    50-80 mg/kg una volta al giorno per 14-21 giorni. La durata raccomandata del trattamento è variabile e occorre fare riferimento alle linee guida nazionali o locali.
    Neonati da 0 a 14 giorni di vita
    Frineg è controindicato nei neonati prematuri fino a un'età post-mestruale di 41 settimane (età gestazionale + età cronologica).
    Dosaggio di ceftriaxone*
    Frequenza del trattamento
    Indicazioni
    20-50 mg/kg
    Una volta al giorno
    Infezioni intraddominali
    Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli
    Infezioni complicate delle vie urinarie (inclusa la pielonefrite)
    Polmonite acquisita in comunità
    Polmonite acquisita in ospedale
    Infezioni delle ossa e delle articolazioni
    Trattamento di pazienti neutropenici con febbre in cui si sospetta la presenza di un'infezione batterica
    50 mg/kg
    Una volta al giorno
    Meningite batterica
    Endocardite batterica
    *Nella batteriemia documentata devono essere presi in considerazione i valori massimi dell'intervallo di dose raccomandata.
    Non si deve eccedere la dose massima giornaliera di 50 mg/Kg.
    Indicazioni per i neonati di 0-14 giorni di vita che necessitano di specifici schemi posologici:
    Otite media acuta
    Per il trattamento iniziale dell'otite media acuta può essere somministrata una dose singola intramuscolare di Frineg 50 mg/kg.
    Profilassi pre-operatoria delle infezioni del sito chirurgico
    20-50 mg/kg in singola somministrazione preoperatoria.
    Sifilide
    La dose generalmente raccomandata è 50 mg/kg una volta al giorno per 10-14 giorni. Le raccomandazioni sulla dose in caso di sifilide, neurosifilide inclusa, si basano su dati molto limitati. Fare riferimento alle linee guida nazionali o locali.
    Durata della terapia
    La durata della terapia varia in relazione al decorso della malattia. Come per altre terapie antibiotiche, il trattamento con ceftriaxone deve essere continuato per 48-72 ore dopo lo sfebbramento del paziente o dopo la dimostrazione di eradicazione batterica.
    Pazienti anziani
    I dosaggi raccomandati per gli adulti non richiedono alcuna correzione nei pazienti anziani, a condizione che la funzionalità renale ed epatica sia soddisfacente.
    Pazienti con alterazione della funzionalità epatica
    Secondo i dati disponibili, in caso di alterazione della funzionalità epatica da lieve a moderata non vi è la necessità di correggere la dose, a condizione che la funzionalità renale non sia compromessa.
    Non vi sono dati provenienti da studi condotti su pazienti con grave alterazione della funzionalità epatica (vedere paragrafo 5.2).
    Pazienti con alterazione della funzionalità renale
    Nei pazienti con alterazione della funzionalità renale, non è necessario ridurre il dosaggio di ceftriaxone qualora la funzionalità epatica non sia compromessa. Soltanto in caso di insufficienza renale preterminale (clearance della creatinina < 10 ml/min) il dosaggio di ceftriaxone non deve superare i 2 g al giorno.
    Nei pazienti in dialisi non è richiesta una somministrazione supplementare dopo la dialisi. Ceftriaxone non viene rimosso durante il processo di dialisi peritoneale o emodialisi. Si consiglia un attento monitoraggio clinico della sicurezza e dell'efficacia.
    Pazienti con grave alterazione della funzionalità epatica e renale
    Nei pazienti che presentano un'alterazione sia della funzionalità renale sia della funzionalità epatica, si consiglia un attento monitoraggio clinico della sicurezza e dell'efficacia.
    Modo di somministrazione
    Frineg può essere somministrato tramite iniezione intramuscolare profonda. Le iniezioni intramuscolari devono essere somministrate in profondità in un muscolo sufficientemente grande e non si deve iniettare più di 1 g nella stessa sede.
    Poiché si utilizza la lidocaina come solvente, la soluzione risultante non deve in alcun caso essere somministrata per via endovenosa (vedere paragrafo 4.3). La somministrazione accidentale endovenosa deve essere prevenuta previa aspirazione mediante siringa prima dell'iniezione.
    Ceftriaxone è controindicato nei neonati (≤ 28 giorni) che necessitano (o che presumibilmente necessiteranno) del trattamento con soluzioni endovenose contenenti calcio, incluse infusioni continue contenenti calcio, per esempio per la nutrizione parenterale, in considerazione del rischio di formazione di precipitato di calcio-ceftriaxone (vedere paragrafo 4.3).
    Per la profilassi pre-operatoria delle infezioni nel sito operatorio, ceftriaxone deve essere somministrato 30-90 minuti prima dell'intervento chirurgico.
    Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Frineg
    Ceftriaxone
    • Ipersensibilità a ceftriaxone, a qualsiasi altra cefalosporina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    • Gravi reazioni di ipersensibilità nell'anamnesi (es. reazioni anafilattiche) a qualsiasi altro tipo di agente antibatterico beta-lattamico (penicilline, monobattamici e carbapenemi).
    Ceftriaxone è controindicato in caso di:
    • Neonati prematuri fino a un'età post-mestruale di 41 settimane (età gestazionale + età cronologica)*
    • Neonati a termine (fino a 28 giorni di vita):
      • con iperbilirubinemia, ittero oppure ipoalbuminemia o acidosi poiché in tali patologie è probabile che il legame della bilirubina venga compromesso*
      • se necessitano (o è verosimile che necessitino) di un trattamento con calcio per via endovenosa oppure di infusioni contenenti calcio, per il rischio di precipitazione del sale di calcio-ceftriaxone (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 6.2).
    *Studi condotti in vitro hanno dimostrato che ceftriaxone può spiazzare la bilirubina dai suoi siti di legame con l'albumina sierica, ed è possibile che in questi pazienti si sviluppi un'encefalopatia da bilirubina.
    Lidocaina
    • Prima di somministrare un'iniezione intramuscolare di ceftriaxone con una soluzione di lidocaina come solvente, si deve escludere la presenza di controindicazioni alla lidocaina (vedere paragrafo 4.4).
    • Ipersensibilità nota alla lidocaina e ad altri anestetici amidici.
    • Blocco atrioventricolare completo.
    • Ipovolemia.
    Le soluzioni di ceftriaxone contenenti lidocaina non devono mai essere somministrate per via endovenosa.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Frineg
    Ceftriaxone
    Reazioni di ipersensibilità
    Come con tutti gli agenti antibatterici beta-lattamici, sono state segnalate reazioni di ipersensibilità gravi e talora fatali (vedere paragrafo 4.8). Le reazioni di ipersensibilità possono anche progredire fino alla sindrome di Kounis, una grave reazione allergica che può causare infarto miocardico (vedere paragrafo 4.8). In caso di gravi reazioni di ipersensibilità, il trattamento con ceftriaxone deve essere interrotto immediatamente e si devono istituire adeguate misure di emergenza. Prima di iniziare il trattamento, si deve stabilire se il paziente presenti una storia di severe reazioni di ipersensibilità a ceftriaxone, ad altre cefalosporine o a un qualsiasi altro tipo di agenti beta-lattamici. Occorre esercitare la debita cautela nel somministrare ceftriaxone a pazienti con anamnesi di ipersensibilità non severa ad altri agenti beta-lattamici.
    Gravi reazioni cutanee [sindrome di Stevens Johnson o Sindrome di Lyell/necrolisi epidermica tossica e reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)] che possono essere potenzialmente letali o letali, sono state osservate in associazione al trattamento con ceftriaxone; la frequenza di tali eventi non è tuttavia nota (vedere paragrafo 4.8).
    Reazione di Jarisch-Herxheimer (JHR)
    Alcuni pazienti con infezioni da spirochete potrebbero manifestare una reazione di Jarisch-Herxheimer (JHR) poco dopo l'avvio del trattamento con ceftriaxone. La JHR è generalmente una condizione autolimitante o che può essere gestita mediante trattamento sintomatico. Se si manifesta questa reazione, il trattamento antibiotico non deve essere interrotto.
    Interazione con altri prodotti contenenti calcio
    Sono stati descritti casi di reazioni fatali con precipitati di calcio-ceftriaxone nei polmoni e nei reni in neonati prematuri e in nati a termine di meno di un mese di vita. Almeno uno di loro aveva ricevuto ceftriaxone e calcio in momenti diversi e mediante linee endovenose diverse. Nei dati scientifici disponibili non vi sono segnalazioni di precipitati endovascolari confermati in pazienti, che non fossero neonati, trattati con ceftriaxone e soluzioni contenenti calcio o qualsiasi altro prodotto contenente calcio. Gli studi in vitro hanno dimostrato che i neonati presentano un rischio maggiore di precipitazione di calcio-ceftriaxone rispetto ad altri gruppi di età.
    In pazienti di qualsiasi età ceftriaxone non deve essere miscelato, né somministrato in concomitanza, con soluzioni endovenose contenenti calcio, nemmeno mediante linee di infusione diverse o in siti di infusione diversi. Tuttavia, in pazienti con più di 28 giorni di vita, ceftriaxone e soluzioni contenenti calcio possono essere somministrati sequenzialmente uno dopo l'altro a condizione che si utilizzino linee di infusione in punti diversi o che le linee di infusione siano sostituite o lavate bene con una soluzione salina fisiologica tra le due infusioni per evitare la formazione di precipitati. Nei pazienti che necessitano di un'infusione continua con soluzioni per la nutrizione parenterale totale (TPN) contenenti calcio, gli operatori sanitari possono valutare l'utilizzo di trattamenti antibatterici alternativi che non comportino un simile rischio di precipitazione. Se l'uso di ceftriaxone è ritenuto necessario in pazienti che necessitano di una nutrizione continua, le soluzioni TPN e ceftriaxone possono essere somministrati simultaneamente, ma mediante linee di infusione diverse e in siti di infusione diversi. In alternativa, è possibile interrompere l'infusione della soluzione TPN per il periodo necessario all'infusione di ceftriaxone, lavando le linee di infusione tra la somministrazione di una soluzione e l'altra (vedere paragrafi 4.3, 4.8, 5.2 e 6.2).
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di Frineg nei neonati, nei lattanti e nei bambini sono state stabilite per i dosaggi riportati nel paragrafo “Posologia e modo di somministrazione” (vedere paragrafo 4.2). Gli studi condotti hanno dimostrato che ceftriaxone, come alcune altre cefalosporine, può spiazzare la bilirubina dai suoi siti di legame con l'albumina sierica.
    Frineg è controindicato sia nei neonati prematuri che nei neonati a termine a rischio di sviluppare encefalopatia da bilirubina (vedere paragrafo 4.3).
    Anemia emolitica immuno-mediata
    In pazienti trattati con antibatterici della classe delle cefalosporine, incluso Frineg, è stata osservata un'anemia emolitica immuno-mediata (vedere paragrafo 4.8). Durante il trattamento con Frineg, sia in adulti sia in bambini, sono stati riferiti gravi casi di anemia emolitica, tra cui casi fatali.
    Se un paziente sviluppa un'anemia durante la terapia con ceftriaxone, deve essere presa in considerazione la diagnosi di un'anemia associata alle cefalosporine e ceftriaxone deve essere interrotto fino alla determinazione dell'eziologia.
    Trattamento a lungo termine
    Durante il trattamento prolungato si deve eseguire un esame emocromocitometrico a intervalli regolari.
    Colite/Crescita eccessiva dei microorganismi non sensibili
    Con quasi tutti gli agenti antibatterici, incluso ceftriaxone, sono state riferite colite associata ad agenti antibatterici e colite pseudomembranosa; la gravità di tali affezioni può variare da lieve a potenzialmente letale. È pertanto importante prendere in considerazione questa diagnosi nei pazienti che presentano diarrea durante o dopo la somministrazione di ceftriaxone (vedere paragrafo 4.8). Si devono valutare l'interruzione della terapia con ceftriaxone e la somministrazione di un trattamento specifico per il Clostridium difficile. Non devono essere somministrati medicinali che inibiscono la peristalsi.
    Come con altri agenti antibatterici, possono verificarsi superinfezioni causate da microorganismi non sensibili.
    Grave insufficienza renale ed epatica
    In caso di grave insufficienza renale ed epatica, si raccomanda un attento monitoraggio della sicurezza e dell'efficacia (vedere paragrafo 4.2).
    Encefalopatia
    La comparsa dell'encefalopatia è stata osservata con l'uso di ceftriaxone (vedere paragrafo 4.8), soprattutto in pazienti anziani con compromissione renale severa (vedere paragrafo 4.2) o disturbi del sistema nervoso centrale. In caso di sospetta encefalopatia associata a ceftriaxone (ad es. diminuzione del livello di coscienza, alterazioni dello stato mentale, mioclono, convulsioni), si deve valutare la sospensione di ceftriaxone.
    Interferenze con le analisi sierologiche
    Poiché Frineg può determinare risultati falsi positivi, può verificarsi una interferenza con il test di Coombs. Frineg può determinare anche risultati falsi positivi nei test della galattosemia (vedere paragrafo 4.8).
    I metodi non enzimatici per la determinazione del glucosio nelle urine possono dare risultati falsi positivi. La determinazione del livello di glucosio nell'urina durante la terapia con Frineg deve essere eseguita con metodica enzimatica (vedere paragrafo 4.8).
    La presenza di ceftriaxone può falsamente sottostimare i valori glicemici rilevati con alcuni sistemi di monitoraggio della glicemia. Si prega di fare riferimento alle istruzioni per l'uso per ogni sistema. Se necessario devono essere utilizzati metodi di analisi alternativi.
    Spettro antibatterico
    Ceftriaxone ha uno spettro di attività antibatterica limitato e può non essere adatto all'uso in monoterapia per il trattamento di alcuni tipi di infezioni, a meno che il patogeno sia già stato confermato (vedere paragrafo 4.2). In caso di infezioni polimicrobiche in cui tra i patogeni sospetti vi siano organismi resistenti a ceftriaxone, si deve valutare la somministrazione di un antibiotico aggiuntivo.
    Litiasi biliare
    Quando si osservano ombre nelle ecografie, si deve valutare la possibilità di precipitati di calcio-ceftriaxone. Nel corso di ecografie della colecisti sono state rilevate delle ombre, scambiate per calcoli biliari; tale fenomeno si osserva con maggior frequenza a dosi di ceftriaxone pari e superiori a 1 g/die. Nella popolazione pediatrica occorre prestare particolare cautela. Tali precipitati scompaiono una volta interrotta la terapia con ceftriaxone. Raramente i precipitati di calcio-ceftriaxone si associano a sintomi. Nei casi sintomatici, si raccomanda una gestione conservativa non chirurgica e il medico deve valutare la possibilità di interrompere il trattamento con ceftriaxone sulla base di una specifica valutazione del rapporto beneficio/rischio (vedere paragrafo 4.8).
    Stasi biliare
    In pazienti trattati con Frineg, sono stati riferiti casi di pancreatite, forse dovuta all'eziologia dell'ostruzione biliare (vedere paragrafo 4.8). La maggior parte dei pazienti presentava fattori di rischio per stasi biliare e fango biliare, per es. precedente terapia maggiore, patologia grave e nutrizione parenterale totale. Non può essere escluso un ruolo di Frineg quale agente o cofattore scatenante della precipitazione biliare.
    Litiasi renale
    Sono stati riferiti casi di litiasi renale reversibile con l'interruzione della somministrazione di ceftriaxone (vedere paragrafo 4.8). Nei casi sintomatici, occorre eseguire un'ecografia. Il medico deve prendere in considerazione l'uso nei pazienti con un'anamnesi di litiasi renale o con ipercalciuria sulla base di una specifica valutazione del rapporto beneficio/rischio.
    Lidocaina
    La lidocaina (contenuta nel solvente) deve essere usata con cautela nei pazienti con miastenia grave, epilessia, compromissione della conduzione cardiaca, insufficienza cardiaca congestizia, bradicardia o depressione respiratoria. La lidocaina deve essere usata con cautela anche in presenza di agenti che interagiscono notoriamente con la lidocaina aumentandone la disponibilità o gli effetti additivi, per es. fenitoina, o prolungandone l'eliminazione, per es. insufficienza epatica o renale che potrebbe determinare l'accumulo di metaboliti della lidocaina.
    La somministrazione di lidocaina per via intramuscolare potrebbe incrementare le concentrazioni di creatinfosfoschinasi, che possono interferire con la diagnosi di infarto acuto del miocardio. Essendosi rivelata porfirinogenica negli animali, la lidocaina deve essere evitata nei soggetti che soffrono di porfiria.
    Nei neonati, la concentrazione sierica ottimale di lidocaina necessaria per evitare tossicità, come convulsioni e aritmie cardiache, in questa fascia d'età non è nota.
    Frineg 500 mg/ 2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare contiene sodio
    Questo medicinale contiene 41,5 mg di sodio per flaconcino, equivalente a circa il 2% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
    Frineg 1 g / 3,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare contiene sodio
    Questo medicinale contiene 83 mg di sodio per flaconcino, equivalente a circa il 4% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Frineg
    Ceftriaxone
    I diluenti contenenti calcio, quali soluzione di Ringer o di Hartmann, non devono essere utilizzati per ricostituire i flaconcini di Frineg o per diluire ulteriormente un flaconcino ricostituito per la somministrazione endovenosa poiché può formarsi del precipitato. La precipitazione di calcio-ceftriaxone può verificarsi anche quando ceftriaxone viene miscelato con soluzioni contenenti calcio nella stessa linea di somministrazione endovenosa. Ceftriaxone non deve essere somministrato simultaneamente a soluzioni endovenose contenenti calcio, ivi comprese le infusioni continue contenenti calcio, quale la nutrizione parenterale mediante raccordo a Y. In pazienti non neonati, tuttavia, ceftriaxone e soluzioni contenenti calcio possono essere somministrati sequenzialmente a condizione che le linee di infusione siano lavate accuratamente con un liquido compatibile tra le due infusioni. Studi in vitro su plasma adulto e neonatale estratto dal sangue del cordone ombelicale hanno dimostrato che nei neonati il rischio di precipitazione di calcio-ceftriaxone è maggiore (vedere paragrafi 4.2, 4.3, 4.4, 4.8 e 6.2).
    La somministrazione concomitante di anticoagulanti orali può aumentare l'effetto anticoagulante degli inibitori della vitamina-K e il rischio di sanguinamento. Si raccomanda di monitorare frequentemente l'International Normalised Ratio (INR) e di aggiustare la posologia del farmaco inibitore della vitamina-K sia durante che dopo il trattamento con ceftriaxone (vedere paragrafo 4.8).
    Vi sono evidenze contrastanti sul potenziale incremento della tossicità renale degli aminoglicosidi utilizzati con le cefalosporine. In questi casi, nella prassi clinica ci si deve attenere scrupolosamente al monitoraggio raccomandato dei livelli degli aminoglicosidi (e della funzionalità renale).
    In uno studio in vitro sono stati osservati effetti antagonistici con la associazione di cloramfenicolo e ceftriaxone. La rilevanza clinica di questo effetto non è nota.
    Non sono state riferite interazioni tra ceftriaxone e prodotti contenenti calcio somministrati per via orale, né interazioni tra ceftriaxone per via intramuscolare e prodotti contenenti calcio (per via endovenosa o orale).
    Nei pazienti trattati con ceftriaxone, il test di Coombs può comportare risultati falsi positivi.
    Ceftriaxone, come altri antibiotici, può dare risultati falsi positivi nei test per la galattosemia.
    Analogamente, i metodi non enzimatici per la determinazione del glucosio nelle urine possono dare risultati falsi positivi. Per questa ragione, la determinazione del livello di glucosio nell'urina durante la terapia con ceftriaxone deve essere eseguita con metodica enzimatica.
    Non è stata osservata una compromissione della funzionalità renale dopo la somministrazione concomitante di dosi elevate di ceftriaxone e potenti diuretici (quali la furosemide).
    La somministrazione concomitante di probenecid non riduce l'eliminazione di ceftriaxone.
    Lidocaina
    Interazioni farmacocinetiche: la lidocaina è un substrato degli enzimi di CYP450, CYP1A2 e CYP3A4. Il metabolismo della lidocaina può essere pertanto inibito dalla somministrazione concomitante di inibitori di CYP (per es. claritromicina, eritromicina, cimetidina) e potenziato dalla somministrazione concomitante di induttori enzimatici (per es. barbiturici, carbamazepina, fenitoina, primidone, rifampicina).
    Interazioni farmacodinamiche: gli effetti tossici sistemici potrebbero essere additivi durante l'uso concomitante di principi attivi strutturalmente analoghi agli anestetici amidici locali (per es. farmaci antiaritmici come mexiletina o tocainide). L'iniezione i.m. di Frineg (con un solvente contenente lidocaina) deve essere pertanto somministrata con particolare cautela ai pazienti sottoposti a trattamento con questi medicinali. Gli effetti dei miorilassanti possono essere potenziati dalla lidocaina. Consultare il riassunto delle Caratteristiche del prodotto dei medicinali somministrati in concomitanza.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Frineg" insieme ad altri farmaci come “Calcio Levofolinato Teva Generics”, “Ermes”, “Ferrofolin”, “Folanemin”, “Frilans”, “Krovaneg”, “Lansodor”, “Lansoprazolo ABC”, “Lansoprazolo Almus”, “Lansoprazolo Alter - Compressa Orodispersibile”, “Lansoprazolo Alter - Compresse/capsule Gastroresistenti”, “Lansoprazolo Aristo”, “Lansoprazolo Aristo Pharma”, “Lansoprazolo Aurobindo”, “Lansoprazolo Doc”, “Lansoprazolo Eg”, “Lansoprazolo EG Stada - Compressa”, “Lansoprazolo EG Stada - Compressa Orodispersibile”, “Lansoprazolo FG”, “Lansoprazolo GIT”, “Lansoprazolo Hexal”, “Lansoprazolo KRKA”, “Lansoprazolo Mylan Generics Italia”, “Lansoprazolo Mylan Generics”, “Lansoprazolo Pensa”, “Lansoprazolo Sandoz BV”, “Lansoprazolo Sun”, “Lansoprazolo Tecnigen - Capsula Gastroresistente”, “Lansoprazolo Tecnigen - Compressa Orodispersibile”, “Lansoprazolo Teva Italia”, “Lansoprazolo Zentiva”, “Lansox - Capsula, Capsula Gastroresistente”, “Lansox - Compressa Orodispersibile”, “Lederfolin - Compressa”, “Lederfolin - Polvere”, “Levofolene”, “Levogenix”, “Limpidex - Capsula”, “Limpidex - Compressa Orodispersibile”, “Peptirex”, “Pergastid”, “Tanzolan”, “Zoton”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Ceftriaxone
    Gravidanza
    Ceftriaxone attraversa la barriera placentare. I dati sull'uso di ceftriaxone nelle donne in gravidanza sono limitati. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sullo sviluppo embrionale/fetale, perinatale e postnatale (vedere paragrafo 5.3). Ceftriaxone deve essere somministrato durante la gravidanza, e in particolare durante il primo trimestre, soltanto se il beneficio supera il rischio.
    Allattamento
    Ceftriaxone è escreto nel latte materno a basse concentrazioni, ma alle dosi terapeutiche non si prevedono effetti sui bambini allattati al seno. Il rischio di diarrea e di infezione fungina delle mucose non può tuttavia essere escluso. Deve essere presa in considerazione la possibilità di sensibilizzazione. Occorre decidere se interrompere l'allattamento al seno o se interrompere la terapia con ceftriaxone considerando il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino ed il beneficio della terapia per la madre.
    Fertilità
    Dagli studi di riproduzione non sono emersi effetti avversi sulla fertilità maschile o femminile.
    Lidocaina
    Gravidanza
    Benché dagli studi sugli animali non sia emersa alcuna evidenza di danni al feto, la lidocaina non deve essere somministrata durante i primi mesi della gravidanza, a meno che non si ritenga che i benefici superino i relativi rischi.
    Allattamento
    Nel latte materno vengono secrete piccole quantità di lidocaina. Durante l'utilizzo di lidocaina nelle
    madri che allattano al seno occorre tenere presente la possibilità, per quanto rara, che si sviluppi una
    reazione allergica nel lattante.
    Fertilità
    Non esistono dati disponibili sulla fertilità associata all'uso di lidocaina.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Durante il trattamento con ceftriaxone si possono verificare effetti indesiderati (quali capogiri) che possono incidere sulla capacità di guidare veicoli e usare macchinari (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono esercitare la debita cautela nel guidare o usare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Frineg
    Ceftriaxone
    Le reazioni avverse riferite con maggior frequenza con ceftriaxone sono eosinofilia, leucopenia, trombocitopenia, diarrea, eruzione cutanea e aumento degli enzimi epatici.
    I dati utilizzati per determinare la frequenza delle reazioni avverse associate a ceftriaxone sono stati tratti dagli studi clinici.
    Per la classificazione della frequenza ci si è avvalsi della seguente convenzione:
    Molto comune (≥ 1/10)
    Comune (≥ 1/100 - < 1/10)
    Non comune (≥ 1/1000 - < 1/100)
    Raro (≥ 1/10000 - < 1/1000)
    Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Classificazione per sistemi e organi
    Comune
    Non comune
    Raro
    Non notaa
    Infezioni ed infestazioni
     
    Infezione fungina ai genitali
    Colite pseudo
    membranosab
    Superinfezionib
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Eosinofilia Leucopenia
    Trombocitopenia
    Granulocitopenia
    Anemia
    Coagulopatia
     
    Anemia emoliticab
    Agranulocitosi
    Disturbi del sistema immunitario
     
     
     
    Shock anafilattico
    Reazione anafilattica
    Reazione anafilattoide
    Ipersensibilitàb
    Reazione di Jarisch-Herxheimerb
    Patologie del sistema nervoso
     
    Cefalea
    Capogiri
    Encefalopatia
    Convulsioni
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
     
     
     
    Vertigini
    Patologie cardiache
     
     
     
    Sindrome di Kounis
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
     
     
    Broncospasmo
     
    Patologie gastrointestinali
    Diarreab
    Feci molli
    Nausea
    Vomito
     
    Pancreatiteb
    Stomatite
    Glossite
    Patologie epatobiliari
    Aumento degli enzimi epatici
     
     
    Formazione di precipitato nella colecistib
    Kernittero
    Epatitec
    Epatite colestaticab,c
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Eruzione cutanea
     
    Prurito
    Orticaria
    Sindrome di Stevens-Johnsonb
    Necrolisi epidermica tossicab
    Eritema multiforme
    Pustolosi esantematica acuta generalizzata
    Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)b
    Patologie renali e urinarie
     
     
    Ematuria
    Glicosuria
    Oliguria
    Formazione di precipitato nei reni (reversibile)
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
     
    Flebite
    Dolore nel sito di iniezione
    Piressia
    Edema
    Brividi
     
    Esami diagnostici
     
    Aumento della creatininemia
     
    Risultati falsi positivi al test di Coombsb
    Risultati falsi positivi al test della galattosemiab
    Risultati falsi positivi nei metodi non enzimatici per la determinazione del glucosiob
    Sulla base delle segnalazioni post-commercializzazione. Poiché tali reazioni sono riferite volontariamente da una popolazione di entità incerta, non è possibile stimarne in modo affidabile la frequenza, che viene pertanto definita "Non nota".
    b Vedere paragrafo 4.4.
    Di solito reversibile con l'interruzione della somministrazione di ceftriaxone.
    Infezioni ed infestazioni
    Le segnalazioni di diarrea successiva all'uso di ceftriaxone potrebbero essere associate a Clostridium difficile. In questi casi è necessario somministrare un'adeguata terapia a base di liquidi ed elettroliti (vedere paragrafo 4.4).
    Precipitazione del sale di calcio-ceftriaxone
    Raramente sono state riferite reazioni avverse gravi, e in alcuni casi fatali, in neonati pretermine e in nati a termine (di età < 28 giorni) che erano stati trattati con ceftriaxone e calcio per via endovenosa. La presenza di precipitazione del sale di calcio-ceftriaxone è stata rilevata post mortem nei polmoni e nei reni. L'elevato rischio di precipitazione nei neonati è una conseguenza del loro basso volume ematico e della maggiore emivita di ceftriaxone rispetto agli adulti (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).
    Sono stati segnalati casi di precipitazione di ceftriaxone nel tratto urinario, principalmente in bambini trattati con alte dosi giornaliere (es. ≥ 80 mg/kg/die o con dosi totali superiori a 10 grammi) e in pazienti con altri fattori di rischio (es. disidratazione, confinamento a letto). Il rischio di formazione di precipitato aumenta nei pazienti immobilizzati o disidratati. Questo evento può essere sintomatico o asintomatico, e può portare a ostruzione ureterale e insufficienza renale acuta post renale solitamente reversibili dopo l'interruzione del ceftriaxone (vedere paragrafo 4.4).
    È stata osservata precipitazione del sale di calcio-ceftriaxone nella colecisti, principalmente in pazienti trattati con dosi superiori alla dose standard raccomandata. Nei bambini, studi prospettici hanno dimostrato un'incidenza variabile di precipitazione con la somministrazione per via endovenosa; in alcuni studi l'incidenza è risultata superiore al 30%. Tale incidenza sembra essere inferiore somministrando le infusioni lentamente (20-30 minuti). Questo effetto è generalmente asintomatico, ma in casi rari le precipitazioni sono state accompagnate da sintomi clinici, quali dolore, nausea e vomito. In questi casi è raccomandato il trattamento sintomatico. La precipitazione è generalmente reversibile con l'interruzione della somministrazione di ceftriaxone (vedere paragrafo 4.4).
    Lidocaina
    I dati presentati di seguito illustrano gli effetti indesiderati osservati con l'utilizzo di lidocaina. Non esistono dati specifici sull'uso combinato di ceftriaxone e lidocaina.
    Le reazioni avverse alla lidocaina sono generalmente dovute all'aumento delle concentrazioni plasmatiche a causa di iniezione intravascolare accidentale, dosaggio eccessivo o rapido assorbimento da parte di aree ricche di vasi, oppure potrebbero essere imputabili a ipersensibilità, idiosincrasia o ridotta tolleranza da parte del paziente. La tossicità sistemica interessa principalmente il sistema nervoso centrale e/o cardiovascolare.
    Classificazione per sistemi e organi
    Comune
    Non comune
    Raro
    Non nota
    Disturbi del sistema immunitario
     
     
    Reazioni di
    ipersensibilità
    (reazioni
    allergiche o
    anafilattoidi e
    shock
    anafilattico)
     
    Disturbi psichiatrici
     
     
     
    Nervosismo
    Patologie del sistema nervoso
     
     
     
    Capogiri o
    stordimento
    Tremore
    Parestesia nella
    regione circumorale
    Intorpidimento della
    lingua
    Sonnolenza
    Convulsioni
    Coma
    Patologie dell'occhio
     
     
     
    Visione offuscata
    Diplopia
    Amaurosi fugace
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
     
     
     
    Tinnito
    Iperacusia
    Patologie cardiache
     
     
     
    Bradicardia
    Depressione
    miocardica
    Aritmia cardiaca
    Arresto cardiaco
    Patologie
    vascolari
     
     
     
    Ipotensione
    Collasso circolatorio
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
     
     
     
    Dispnea
    Broncospasmo
    Depressione
    respiratoria
    Patologie gastrointestinali
     
     
     
    Nausea
    Vomito
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
     
     
     
    Eruzione cutanea
    Orticaria
    Edema (tra cui
    angioedema, edema
    del viso)
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Frineg
    Ceftriaxone
    Sintomi
    In caso di sovradosaggio possono manifestarsi i sintomi di nausea, vomito e diarrea.
    Trattamento
    Le concentrazioni di ceftriaxone non possono essere ridotte mediante emodialisi o dialisi peritoneale. Non esiste un antidoto specifico. Il trattamento del sovradosaggio deve essere sintomatico.
    Lidocaina
    Sintomi
    Il sovradosaggio con lidocaina può manifestarsi come eccitazione transitoria del sistema nervoso centrale con sintomi precoci: sbadigli, irrequietezza, capogiri, nausea, vomito, disartria, atassia, disturbi dell'udito e della vista. In caso di intossicazione moderata, possono manifestarsi contrazione muscolare e convulsioni. A questi possono seguire perdita di coscienza, depressione respiratoria e coma. In caso di intossicazione severa, a causa della diminuzione della contrattilità del miocardio e della riduzione della velocità di trasmissione dell'impulso cardiaco, ipotensione e collasso cardiovascolare possono essere seguiti da blocco cardiaco completo ed arresto cardiaco.
    Trattamento
    Convulsioni, ipotensione e depressione respiratoria ed eventi cardiaci, devono essere trattati come necessario nella pratica clinica. L'ossigenazione ottimale continua ed il supporto della ventilazione e del circolo ematico sono di vitale importanza nel trattamento dell'acidosi.

    Scadenza

    Scadenza della confezione integra correttamente conservata: 3 anni

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
    Da un punto di vista microbiologico il prodotto dovrebbe essere usato immediatamente dopo la ricostituzione. Se non utilizzato immediatamente, le condizioni e il periodo di conservazione prima dell'uso sono responsabilità dell'utilizzatore. La stabilità chimica e fisica del medicinale dopo ricostituzione è stata dimostrata per 24 ore tra +2°C e +8°C e per 6 ore per il prodotto conservato a temperatura inferiore a 25°C.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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