Quinapril EG

    Ultimo aggiornamento: 31/05/2024

    Cos'è Quinapril EG?

    Quinapril EG è un farmaco a base del principio attivo Quinapril Cloridrato, appartenente alla categoria degli ACE inibitori e nello specifico ACE-inibitori, non associati. E' commercializzato in Italia dall'azienda EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG.

    Quinapril EG può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Quinapril EG 20 mg 14 compresse rivestite

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Quinapril Cloridrato
    Gruppo terapeutico: ACE inibitori
    ATC: C09AA06 - Quinapril
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Quinapril EG? A cosa serve?
    Trattamento dell'ipertensione essenziale.
    Trattamento dell'insufficienza cardiaca congestizia.

    Posologia

    Come usare Quinapril EG: Posologia
    Posologia
    La dose deve essere individualizzata.
    Ipertensione
    Monoterapia: la dose iniziale raccomandata è di 10 mg una volta al giorno. La dose può essere aggiustata successivamente, a seconda della risposta clinica. In generale se l'effetto terapeutico desiderato non può essere ottenuto in un periodo da 3 a 4 settimane ad un certo livello di dosaggio, la dose può essere aumentata ulteriormente. La dose di mantenimento accettata è di 20-40 mg/die.
    Il quinapril deve essere dato come una singola dose o in due dosi divise. La maggior parte dei pazienti possono essere trattati con una sola dose giornaliera.
    Pazienti trattati con diuretici
    L'ipotensione sintomatica può verificarsi dopo l'inizio della terapia con quinapril. Questo è più probabile in pazienti che stanno assumendo diuretici. Si raccomanda, perciò, cautela, poiché questi pazienti possono presentare deplezione di volume e/o di sali. Se possibile, si deve interrompere la somministrazione di diuretici da 2 a 3 giorni prima di incominciare la terapia con quinapril. Nei pazienti ipertesi per i quali il trattamento con diuretici non può essere interrotto, la terapia con quinapril deve essere iniziata con una dose di 2,5 mg (questo dosaggio può essere disponibile da altri prodotti a base di quinapril). Devono essere monitorati la funzionalità renale e il potassio sierico. Il dosaggio successivo di quinapril deve essere aggiustato a seconda della risposta della pressione sanguigna. Se necessario, la terapia con diuretici può essere ripresa (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
    Insufficienza cardiaca
    Quinapril deve essere dato in aggiunta oppure in combinazione con un diuretico e/o digitale, quando il caso lo richiede. Il trattamento può essere iniziato ambulatorialmente. Nei pazienti con insufficienza cardiaca grave o instabile, ridotta funzionalità renale, ipovolemia, iponatriemia o con pressione sistolica < 90 mm Hg il trattamento deve però essere iniziato in ospedale. Questo vale anche in caso di trattamento concomitante con altri farmaci vasodilatatori e diuretici dell'ansa somministrati ad alte dosi (furosemide a dose > 80 mg) e per pazienti di 70 anni o più anziani. Il paziente deve essere attentamente monitorato durante le prime due settimane di trattamento e sempre quando si modifica la dose del quinapril o del diuretico.
    Inizialmente viene somministrata una dose di 2,5 mg (questo dosaggio può essere disponibile da altri prodotti a base di quinapril), quindi il paziente viene attentamente monitorato per ipotensione sintomatica. La dose di quinapril può essere aggiustata gradualmente fino a 40 mg/die, da somministrare in due dosi suddivise. Di solito i pazienti vengono mantenuti di fatto a dosi di 10-20 mg/die suddivise in due dosi al giorno (i dosaggi non raggiungibili con la compressa divisibile da 20 mg possono essere disponibili da altri prodotti a base di quinapril). Nei pazienti con insufficienza cardiaca di grado lieve o moderato, emodinamicamente stabili dopo assunzione di una dose giornaliera di 20 mg suddivise in due dosi per almeno un mese, la dose può essere somministrata anche una volta al giorno.
    Compromissione renale
    La dose iniziale di quinapril deve essere ridotta nei pazienti con funzionalità renale compromessa poiché la concentrazione plasmatica di quinaprilato aumenta con clearance della creatinina ridotta. Sono raccomandate le seguenti dosi iniziali:
    Clearance della creatinina (ml/min)
    Dose iniziale giornaliera raccomandata (mg)
    > 60
    10
    30-60
    5
    10-30
    2.5
    (Nota: i dosaggi da 2,5 e 5 mg possono essere disponibili da altri prodotti a base di quinapril)
    Non c'è esperienza sufficiente nei pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina < 10 ml/min) inclusi i pazienti in dialisi. Il trattamento non è quindi raccomandato in questi pazienti.
    La dialisi non ha un effetto apprezzabile sull'eliminazione di quinaprilato.
    Se non si ottiene una risposta soddisfacente entro 3 mesi, si deve considerare un cambiamento della terapia.
    Anziani
    Poiché la funzionalità renale tende a diminuire con l'età, questo deve anche essere preso in considerazione negli anziani e perciò il trattamento deve incominciare con 5 mg una volta al giorno (questo dosaggio può essere disponibile da altri prodotti a base di quinapril).
    Popolazione pediatrica
    I dati attualmente disponibili sono riportati ai paragrafi 5.1 e 5.2 ma non possono essere fatte raccomandazioni sulla posologia.
    Modo di somministrazione
    Per uso orale

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Quinapril EG
    • Ipersensibilità al principio attivo, a qualsiasi altro ACE-inibitore o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    • Storia di angioedema correlato a un precedente trattamento con ACE-inibitori.
    • Angioedema ereditario o idiopatico.
    • Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
    • Quinapril non deve essere usato nei pazienti con ostruzione dinamica del flusso ventricolare sinistro.
    • L'uso concomitante di quinapril con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
    • Uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan. Quinapril non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.5).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Quinapril EG
    Stenosi aortica e della valvola mitralica/cardiomiopatia ipertrofica
    Come per altri ACE-inibitori, il quinapril deve essere somministrato con cautela a pazienti con stenosi della valvola mitralica o nella cardiomiopatia ipertrofica. Quinapril deve essere usato con cautela nei pazienti selezionati affetti da stenosi aortica.
    Reazioni di sensibilità
    Reazioni di ipersensibilità possono verificarsi in pazienti con o senza una storia di allergia o asma bronchiale, ad esempio, porpora, fotosensibilità, orticaria, angioite necrotizzante, difficoltà respiratoria inclusa polmonite ed edema polmonare, reazioni anafilattiche.
    Ipotensione sintomatica
    L'ipotensione sintomatica è riscontrata raramente in pazienti ipertesi senza complicazioni. In pazienti ipertesi trattati con quinapril, è più probabile che l'ipotensione si verifichi se il paziente ha perso liquidi ad esempio attraverso una terapia con diuretici, restrizione di sale con la dieta, dialisi, diarrea o vomito, o ha una grave ipertensione renina-dipendente (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
    In caso di ipotensione sintomatica, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, sottoposto ad infusione endovena di soluzione fisiologica. Una risposta ipotensiva transitoria non costituisce controindicazione a ulteriori dosi; tuttavia possono essere prese in considerazione dosi più basse di quinapril o qualsiasi altra terapia concomitante con diuretici.
    Nei pazienti con insufficienza cardiaca, con o senza insufficienza renale associata, è stata osservata ipotensione sintomatica. È molto probabile che questo accada in quei pazienti con gradi più severi di insufficienza cardiaca, come riflesso dell'uso di dosi elevate di diuretici dell'ansa, iponatriemia o compromissione della funzionalità renale. Nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, che sono a rischio di ipotensione eccessiva, la terapia con quinapril deve essere iniziata alla dose raccomandata sotto stretto controllo medico; questi pazienti devono essere seguiti attentamente per le prime due settimane di trattamento e ogni volta che il dosaggio di quinapril viene aumentato.
    Simili considerazioni si applicano ai pazienti con ischemia cardiaca o malattia cerebrovascolare per i quali un'eccessiva caduta della pressione sanguigna può dare luogo ad un infarto del miocardio o ad un accidente cerebrovascolare.
    Compromissione della funzionalità renale
    In pazienti con insufficienza renale, il monitoraggio della funzionalità renale durante la terapia deve essere effettuato in modo appropriato, anche se nella maggior parte dei casi la funzionalità renale non cambia né migliora.
    L'emivita di quinaprilato è prolungata poiché la clearance della creatinina diminuisce. Ai pazienti con una clearance della creatinina <60 ml/min non è necessario un dosaggio iniziale più basso di quinapril (vedere paragrafo 4.2). Il dosaggio per questi pazienti deve essere aumentato gradualmente in base alla risposta terapeutica, e la funzionalità renale deve essere attentamente monitorata, anche se gli studi iniziali non indicano che quinapril produce un ulteriore peggioramento della funzionalità renale.
    Come conseguenza dell'inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone, i cambiamenti nella funzionalità renale si possono prevedere in soggetti sensibili. In pazienti con insufficienza cardiaca grave la cui funzionalità renale può dipendere dall'attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone, il trattamento con quinapril può essere associato a oliguria e/o progressiva azotemia e raramente a insufficienza renale acuta e/o morte.
    In studi clinici in pazienti ipertesi con stenosi unilaterale o bilaterale dell'arteria renale, sono stati osservati aumenti dell'urea e della creatinina sierica in alcuni pazienti sottoposti a terapia con ACE inibitori. Questi aumenti erano quasi sempre reversibili con la sospensione della terapia con ACE inibitori e/o una terapia diuretica. In tali pazienti, la funzionalità renale deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia.
    Se è presente anche ipertensione renovascolare, c'è un aumentato rischio di grave ipotensione ed insufficienza renale. In questi pazienti, il trattamento deve essere iniziato sotto stretto controllo medico con basse dosi e accurata titolazione della dose.
    Alcuni pazienti con ipertensione o insufficienza cardiaca senza apparente preesistente malattia renale hanno sviluppato aumenti (> 1,25 volte il limite superiore della norma) dell'urea e della creatinina sierica, di solito lievi e transitori, in particolare quando quinapril è stato somministrato in concomitanza a un diuretico. Sono stati osservati aumenti dell'azoto ureico nel sangue e della creatinina sierica nel 2% e 2% rispettivamente dei pazienti ipertesi in monoterapia con quinapril e nel 4% e 3% rispettivamente dei pazienti ipertesi in terapia con quinapril/idroclorotiazide. Questo è più probabile che si verifichi in pazienti con preesistente compromissione renale. Può essere richiesta una riduzione del dosaggio e/o una sospensione del diuretico e/o del quinapril.
    Non vi è sufficiente esperienza in pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina <10 ml/min). Il trattamento non è quindi raccomandato in questi pazienti.
    Trapianto del rene
    Non c'è esperienza clinica a riguardo della somministrazione di quinapril nei pazienti con un recente trapianto di rene. Il trattamento con quinapril non è, perciò, raccomandato.
    Angioedema
    Angioedema è stato segnalato in pazienti trattati con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina. Se si verificano stridore laringeo o angioedema del viso, della lingua o della glottide, il trattamento deve essere interrotto immediatamente, il paziente trattato correttamente, nel rispetto delle cure mediche, e osservato attentamente finché il gonfiore non scompare. Nei casi in cui il gonfiore è limitato al viso e alle labbra, la condizione generalmente si risolve senza trattamento; gli antistaminici possono essere utili per alleviare i sintomi. L'angioedema associato con il coinvolgimento della laringe può essere fatale. Se vi è un interessamento della lingua, della glottide o della laringe che può causare ostruzione delle vie aeree, deve essere prontamente intrapresa una terapia appropriata, per esempio una soluzione di adrenalina per via sottocutanea 1:1000 (da 0,3 a 0,5 ml).
    Pazienti con una storia di angioedema non correlato alla terapia con ACE-inibitori possono trovarsi a maggior rischio di angioedema mentre ricevono un ACE-inibitore (vedere paragrafo 4.3).
    Ipersensibilità/angioedema:
    L'uso concomitante degli ACE-inibitori e di sacubitril/valsartan è controindicato in considerazione dell'aumento del rischio di angioedema. Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di quinapril. Il trattamento con quinapril non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
    L'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può determinare un aumento del rischio di angioedema (rigonfiamento delle vie aeree o della lingua, associato o meno a difficoltà respiratorie) (vedere paragrafo 4.5). Occorre cautela nell'iniziare la terapia con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin in un paziente che sta già assumendo un ACE-inibitore.
    Angioedema intestinale
    Angioedema intestinale è stato segnalato in pazienti trattati con ACE-inibitori. Questi pazienti hanno presentato dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi non vi era nessuna precedente storia di angioedema facciale ed i livelli di C-1 esterasi erano normali. L'angioedema è stato diagnosticato dagli esami compresi TAC addominale o ultrasuoni, o in chirurgia, e i sintomi si sono risolti dopo l'interruzione della terapia con ACE-inibitore. Angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale dei pazienti trattati con ACE-inibitori che presentano dolore addominale.
    Differenze etniche
    È stato segnalato che pazienti neri che sono in terapia con ACE-inibitori hanno una maggiore incidenza di angioedema rispetto ai pazienti non neri. Va inoltre segnalato che in studi clinici controllati, gli ACE inibitori hanno un effetto sulla pressione arteriosa minore nei pazienti neri rispetto ai non neri.
    Neutropenia/Agranulocitosi
    ACE-inibitori sono stati raramente associati a agranulocitosi e depressione del midollo osseo in pazienti con ipertensione non complicata ma più frequentemente nei pazienti con insufficienza renale, soprattutto se hanno anche una malattia vascolare del collagene.
    È stata riportata raramente agranulocitosi durante il trattamento con quinapril. Deve essere valutato il monitoraggio della conta dei globuli bianchi nei pazienti con malattie vascolari del collagene e/o con malattia renale.
    Il quinapril deve essere usato con estrema cautela nei pazienti con malattia vascolare del collagene, terapia di immunosoppressione, trattamento con allopurinolo o procainamide o una combinazione di questi fattori complicanti, particolarmente se in presenza di una preesistente funzionalità renale compromessa. Alcuni di questi pazienti svilupparono gravi infezioni che in alcuni casi non risposero a terapia antibiotica intensiva. Se il quinapril è usato in tali pazienti, si consiglia il monitoraggio periodico della conta leucocitaria e i pazienti devono essere istruiti a riferire qualsiasi segno d'infezione.
    Desensibilizzazione
    Pazienti che ricevevano ACE-inibitori durante trattamento di desensibilizzazione con veleno d'imenotteri hanno manifestato reazioni anafilattoidi pericolose per la vita. Negli stessi pazienti, queste reazioni sono state evitate, quando gli ACE-inibitori sono stati temporaneamente interrotti ma esse sono riapparse dopo involontaria ripresa della terapia.
    Emodialisi e LDL aferesi
    In pazienti emodializzati con membrane ad alto flusso di poliacrilonitrile ('AN69') è altamente probabile che si verifichino reazioni anafilattoidi se sono trattati con ACE-inibitori. Questa combinazione deve pertanto essere evitata, sia mediante l'uso di farmaci antiipertensivi alternativi sia mediante membrane alternative per emodialisi. Reazioni simili sono state osservate durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità con destrano-solfato. Questo metodo non deve quindi essere usato in pazienti trattati con ACE-inibitori.
    Compromissione della funzionalità epatica
    Quinapril in combinazione con un diuretico deve essere usato con cautela nei pazienti con funzionalità epatica compromessa o epatopatia progressiva, poiché alterazioni minori del fluido e dell'equilibrio elettrolitico possono causare coma epatico. Il metabolismo di quinapril a quinaprilato dipende normalmente dalle esterasi epatiche. Le concentrazioni di quinaprilato sono ridotte nei pazienti con cirrosi alcolica a causa della de-esterificazione ridotta di quinapril.
    Raramente, gli ACE-inibitori sono stati associati a una sindrome che inizia con itterizia colestatica e progredisce a una necrosi epatica fulminante (in alcuni casi fatale). Pazienti che in trattamento con ACE-inibitori sviluppano ittero o enzimi epatici visibilmente elevati devono cessare l'assunzione di quinapril e devono ricevere un adatto follow-up medico.
    Tosse
    È stata osservata tosse con l'uso di ACE-inibitori. Caratteristicamente, la tosse è non-produttiva, persistente e scompare dopo interruzione della terapia. La tosse indotta da ACE-inibitori deve essere considerata come parte della diagnosi differenziale della tosse.
    Chirurgia/Anestesia
    Nei pazienti che subiscono un‘operazione chirurgica maggiore o durante l'anestesia con agenti che producono ipotensione, il quinapril può bloccare la formazione di angiotensina II secondaria a rilascio compensatorio di renina. Se si verifica ipotensione e si considera che sia dovuta a questo meccanismo, si può correggere mediante espansione di volume (vedere paragrafo 4.5).
    Potassio sierico
    Gli ACE-inibitori possono provocare iperkaliemia poiché inibiscono il rilascio di aldosterone. Tale effetto non è solitamente significativo nei pazienti con una funzione renale nella norma. Tuttavia, nei pazienti con una funzione renale compromessa e/o nei pazienti che assumono integratori di potassio (inclusi sostituti del sale), diuretici risparmiatori del potassio, trimetoprim o cotrimoxazolo, noto anche come trimetoprim/sulfametoxazolo, e soprattutto antagonisti dell'aldosterone o bloccanti del recettore dell'angiotensina, si può verificare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori del potassio e i bloccanti del recettore dell'angiotensina devono essere usati con cautela nei pazienti in terapia con ACE-inibitori e si devono contestualmente monitorare il potassio sierico e la funzione renale (vedere paragrafo 4.5).
    Pazienti diabetici
    In pazienti diabetici gli ACE-inibitori possono accrescere la sensibilità all'insulina e sono stati associati a ipoglicemia nei pazienti trattati con agenti antidiabetici orali o insulina. Si deve attentamente monitorare il controllo glicemico in particolare nel primo mese di trattamento con un ACE-inibitore (vedere paragrafo 4.5).
    Gravidanza
    Gli ACE inibitori non devono essere iniziati durante la gravidanza. A meno che la continuazione della terapia con l'ACE inibitore sia ritenuta necessaria, alle pazienti che pianificano una gravidanza il trattamento deve essere cambiato con un antiipertensivo alternativo che abbia un profilo di sicurezza dimostrato per l'utilizzo in gravidanza.
    Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con gli ACE inibitori deve essere immediatamente sospeso e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
    Litio
    La combinazione di litio e quinapril generalmente non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
    Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)
    Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
    Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
    Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
    Eccipienti
    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa rivestita con film, cioè essenzialmente ‘senza sodio'.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Quinapril EG
    I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
    Tetracicline e altri medicinali che interagiscono con il magnesio
    A causa della presenza di magnesio carbonato nella formulazione, quinapril in volontari sani ha determinato una riduzione del 28-37% dell'assorbimento della tetraciclina qualora somministrata contemporaneamente. Questa interazione può essere considerata se si prescrive contemporaneamente quinapril e tetraciclina.
    Terapia diuretica concomitante
    Pazienti in terapia con diuretici, specialmente quelli in terapia diuretica recentemente istituita, possono occasionalmente presentare un'eccessiva riduzione della pressione sanguigna dopo l'inizio della terapia con quinapril. Gli effetti ipotensivi dopo la prima dose di quinapril possono essere minimizzati interrompendo il diuretico pochi giorni prima l'inizio della terapia. Se l'interruzione del diuretico non è possibile, la dose iniziale di quinapril deve essere ridotta. Nei pazienti in cui viene continuata la terapia con diuretici, deve essere mantenuta supervisione medica fino a due ore dopo la dose iniziale di quinapril (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
    Furosemide
    Studi condotti su pazienti affetti da insufficienza cardiaca cronica hanno dimostrato che il captopril (e molto probabilmente altri ACE-inibitori) riduce l'effetto diuretico e natriuretico della furosemide.
    Diuretici risparmiatori del potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio
    Sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazienti trattati con quinapril si può sviluppare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori del potassio (come spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono determinare aumenti significativi del potassio sierico. Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare quinapril in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto è noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l'amiloride. L'associazione di quinapril con i farmaci sopra citati non è pertanto raccomandata. Se è indicato l'uso concomitante, occorre esercitare la debita cautela e monitorare frequentemente il potassio sierico.
    Ciclosporina
    Durante l'uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina si può manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.
    Eparina
    Durante l'uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si può manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.
    Chirurgia/anestesia
    Benché non siano disponibili dati che indichino un'interazione tra quinapril ed agenti anestetici che inducono ipotensione, si deve avere cautela quando i pazienti sono sottoposti ad interventi di alta chirurgia o ad anestesia poiché è stato dimostrato che gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina sono in grado di bloccare la formazione di angiotensina II conseguente al rilascio compensatorio di renina. Ciò può portare ad ipotensione che può essere corretta con espansione della volemia (vedere paragrafo 4.4).
    Altri medicinali antipertensivi
    Ci può essere un effetto additivo o di potenziamento quando quinapril è usato in combinazione con altri medicinali antipertensivi o nitroglicerina e altri nitrati, o altri vasodilatatori.
    Litio
    Sono stati riscontrati aumenti dei livelli sierici di litio e sintomi di tossicità da litio in pazienti che assumono in concomitanza litio e ACE-inibitori a causa dell'aumentata perdita di sodio di questi agenti. Il quinapril e il litio devono essere co-somministrati con cautela e si raccomanda un frequente controllo dei livelli sierici del litio. Se viene usato anche un diuretico, questo può aumentare il rischio di tossicità da litio (vedere paragrafo 4.4).
    Antidepressivi triciclici/Antipsicotici
    L'uso concomitante di antidepressivi triciclici ed antipsicotici con ACE-inibitori può dare luogo a un‘ulteriore riduzione della pressione sanguigna.
    Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei (FANS)
    In alcuni pazienti, la somministrazione di un agente anti-infiammatorio non steroideo può ridurre l'effetto anti-ipertensivo degli ACE-inibitori. È stato descritto inoltre, che i FANS e gli ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull'aumento del potassio sierico, mentre la funzionalità renale può diminuire. Questi effetti sono in teoria reversibili e compaiono specialmente in pazienti con funzionalità renale compromessa.
    Acido acetilsalicilico
    Alte dosi di acido acetilsalicilico (> 325 mg) possono alterare gli effetti emodinamici degli ACE-inibitori quando usati per trattare l'insufficienza cardiaca. Quando è indicata la somministrazione concomitante è possibile usare una bassa dose antitrombotica (50-100 mg/die) di acido acetilsalicilico, in base alla situazione clinica individuale del paziente.
    Simpaticomimetici
    I simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-inibitori.
    Oro
    Sono state segnalate raramente reazioni nitritoidi (sintomi includono arrossamento del volto, nausea, vomito e ipotensione) in pazienti in terapia con oro iniettabile (sodio aurotiomalato) e concomitante terapia con ACE inibitori.
    Allopurinolo, agenti citostatici ed immunosoppressori, corticosteroidi sistemici o procainamide
    La somministrazione concomitante con ACE-inibitori può comportare un maggior rischio di leucopenia (vedere paragrafo 4.4).
    Alcool, barbiturici o narcotici
    Può comparire potenziamento dell'ipotensione ortostatica.
    Altri agenti
    La somministrazione concomitante di dosi multiple di 10 mg di atorvastatina con 80 mg di quinapril non ha comportato variazioni significative nei parametri farmacocinetici allo steady-state di atorvastatina.
    Medicinali antidiabetici (agenti ipoglicemizzanti orali e insulina)
    Nei pazienti diabetici gli ACE-inibitori possono aumentare la sensibilità all'insulina e sono stati associati con ipoglicemia in pazienti trattati con farmaci antidiabetici orali e insulina. Deve essere attentamente monitorato il livello della glicemia in particolare durante il primo mese di trattamento con un ACE-inibitore (vedere paragrafo 4.4).
    Antiacidi
    Gli antiacidi possono ridurre la biodisponibilità di quinapril.
    Medicinali che aumentano il rischio di angioedema
    L'uso concomitante di ACE-inibitori e sacubitril/valsartan è controindicato poiché aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    L'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può determinare un aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4).


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Quinapril EG" insieme ad altri farmaci come “Alfaflor”, “Alfatex”, “Ambramicina”, “Artiss”, “Colbiocin - Collirio”, “Colbiocin - Unguento”, “Entresto”, “Pensulvit”, “Pylera”, “Tetralysal”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    L'utilizzo degli ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'utilizzo degli ACE inibitori è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    Non si è ottenuta evidenza epidemiologica conclusiva relativamente al rischio di teratogenicità in seguito ad esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza; comunque un minimo aumento del rischio non può essere escluso. Gli ACE inibitori non devono essere somministrati durante la gravidanza. A meno che la continuazione della terapia con l'ACE inibitore sia ritenuta necessaria, alle pazienti che pianificano una gravidanza il trattamento deve essere cambiato con un antiipertensivo alternativo che abbia un profilo di sicurezza dimostrato per l'utilizzo in gravidanza. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente sospeso e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa.
    È noto che l'esposizione durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza alla terapia con l'ACE inibitore induce feto tossicità umana (diminuzione della funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).
    Se l'esposizione all'ACE inibitore è necessaria, si raccomanda dal secondo trimestre di gravidanza un controllo ultrasonico della funzionalità renale e del cranio.
    I neonati le cui madri hanno assunto ACE inibitori devono essere tenuti sotto stretta osservazione per ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    Allattamento
    Limitati studi farmacocinetici dimostrano una concentrazione molto bassa nell'allattamento al seno (vedere paragrafo 5.2). Sebbene queste concentrazioni sembrino essere clinicamente irrilevanti l'uso di quinapril durante l'allattamento al seno non è raccomandato per i neonati pretermine e dopo le prime settimane dalla nascita, a causa di un rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e poiché non vi è esperienza clinica.
    Nei neonati più grandi si può considerare l'uso di quinapril durante l'allattamento se ritenuto necessario per la madre e il neonato viene tenuto sotto osservazione per la possibile comparsa di effetti indesiderati.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    La capacità di operare su macchinari o guidare veicoli può essere compromessa, soprattutto quando si inizia la terapia con quinapril e occasionalmente possono verificarsi capogiri o stanchezza.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Quinapril EG
    I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati durante il trattamento con quinapril e altri ACE-inibitori. In questo paragrafo le frequenze degli effetti indesiderati sono definite come segue:
    molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Le reazioni avverse più frequentemente verificate in studi clinici sono state: cefalea (7,2%), capogiri (5,5%), tosse (3,9%), affaticamento (3,5%), rinite (3,2%), nausea e/o vomito (2,8%) e mialgia (2,2%).
    Patologie del sistema emolinfopoietico:
    Non nota: Agranulocitosi, anemia emolitica, neutropenia, trombocitopenia
    Disturbi del sistema immunitario:
    Non nota: Reazione anafilattica
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
    Comune: Iperkaliemia
    Disturbi psichiatrici:
    Comune: Insonnia
    Non comune: Nervosismo, depressione, confusione
    Patologie del sistema nervoso:
    Comune: Capogiro, cefalea, parestesia
    Non comune: Attacco ischemico transitorio, sincope, sonnolenza
    Raro: Neuropatia, disturbo al bilancio elettrolitico
    Non nota: Accidente cerebrovascolare
    Patologie dell'occhio:
    Non comune: Ambliopia
    Raro: Visione offuscata
    Patologie dell'orecchio e del labirinto:
    Non comune: Tinnito, vertigini
    Patologie cardiache:
    Non comune: Infarto del miocardio, angina pectoris, tachicardia, palpitazioni
    Patologie vascolari:
    Comune: Ipotensione
    Non comune: Vasodilatazione
    Non nota. Ipotensione ortostatica
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
    Comune: Dispnea, tosse
    Non comune: Gola secca
    Raro: Peggioramento dell'asma, polmonite eosinofila
    Non nota: Broncospasmo. In singoli casi, ostruzione del tratto respiratorio superiore da angioedema (che può essere fatale)
    Patologie gastrointestinali:
    Comune: Vomito, diarrea, dispepsia, dolore addominale, nausea
    Non comune: Flatulenza, secchezza della bocca
    Raro: Glossite, costipazione, disgeusia
    Molto raro: Ileo, angioedema del piccolo intestino
    Non nota: Pancreatite*
    Patologie epatobiliari:
    Raro: Disturbi della funzionalità epatica
    Non nota: Epatite, ittero colestatico
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
    Non comune: Angioedema, rash, esantema, prurito, orticaria, iperidrosi
    Raro: Eritema multiforme, pemfigo, esantema tipo-psoriasi
    Non nota: Sindrome di Stevens Johnson, necrolisi epidermica tossica, dermatite esfoliativa, alopecia, reazioni di fotosensibilità
    Problemi della pelle possono essere associati a piressia, dolori muscolari e articolari (mialgie, artralgia, artrite), infiammazione vascolare (vasculite), infiammazioni dei tessuti sierosi e di alcuni cambiamenti nei valori di laboratorio (eosinofilia, leucocitosi e/o elevati titoli ANA, VES elevata)
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:
    Comune: Mialgia, mal di schiena
    Raro: Artralgia
    Patologie renali e urinarie:
    Non comune: Disfunzione renale, proteinuria
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella:
    Non comune: Disfunzione erettile
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
    Comune: Affaticamento, astenia, dolore al petto
    Non comune: Edema generalizzato, piressia, edema periferico
    Esami diagnostici:
    Comune: Aumento della creatinina sierica, aumento dell'azoto ureico nel sangue **
    Non nota: Diminuzione dell'emoglobina, diminuzioni dell'ematocrito e WCXC, aumento degli enzimi epatici, aumento della bilirubina. Nei pazienti affetti da deficit congenito di G-6-PDH, sono stati segnalati singoli casi di anemia emolitica
    Infezioni e infestazioni:
    Comune: Faringite, rinite
    Non comune: Bronchite, infezione del tratto respiratorio superiore, infezione del tratto urinario, sinusite
    * È stata riportata pancreatite nei pazienti trattati con ACE-inibitori; in alcuni casi ciò si è rivelato fatale.
    ** Tali aumenti sono più probabili in pazienti sottoposti a terapia concomitante con diuretici rispetto a quelli in monoterapia con quinapril. Questi aumenti osservati spesso regrediscono al proseguimento della terapia.
    Sono state segnalate vasculite e ginecomastia con altri ACE-inibitori e non si può escludere che questi effetti indesiderati sono gruppo specifici.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Quinapril EG
    La LD50 orale di quinapril nei topi e nei ratti varia da 1440 a 4280 mg/kg.
    Sintomi
    I sintomi da sovradosaggio sono: grave ipotensione, shock, stupore, bradicardia, disturbi elettrolitici e insufficienza renale.
    Trattamento
    Non sono disponibili informazioni specifiche sul trattamento del sovradosaggio con quinapril. La manifestazione clinica più probabile sono sintomi attribuibili a grave ipotensione, che normalmente dovrebbe essere trattata con l'espansione di volume per via endovenosa.
    Il trattamento è sintomatico e di supporto, secondo consolidate cure mediche.
    L'emodialisi e la dialisi peritoneale hanno scarso effetto sulla eliminazione di quinapril e quinaprilato.

    Scadenza

    2 anni.

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.

    Farmaci Equivalenti

    I farmaci equivalenti di Quinapril EG a base di Quinapril Cloridrato sono: Acequin, Quinapril Zentiva, Quinazil

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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