Università degli Studi di MilanoFederazione Ordini Farmacisti Italiani
banda blu

FOGLIETTO ILLUSTRATIVO:
OSSIGENO SICO 200 BAR GAS MEDICINALE COMPRESSO
OSSIGENO SICO GAS MEDICINALE CRIOGENICO




Foglio illustrativo: informazioni per il paziente
OSSIGENO SICO 200 BAR GAS MEDICINALE COMPRESSO
OSSIGENO SICO GAS MEDICINALE CRIOGENICO
Ossigeno
Legga attentamente questo foglio prima di usare questo medicinale perchè contiene importanti 
informazioni per lei.
- Conservi questo foglio. Potrebbe aver bisogno di leggerlo di nuovo.
- Se ha qualsiasi dubbio, si rivolga al medico o al farmacista.
- Questo medicinale è stato prescritto soltanto per lei. Non lo dia ad altre persone, anche se i sintomi della malattia sono uguali ai suoi, perché potrebbe essere pericoloso.
- Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Vedere paragrafo 4.
Contenuto di questo foglio:

1. Che cos’è Ossigeno SICO e a cosa serve

Ossigeno SICO contiene ossigeno, un gas naturalmente presente nell’aria che si respira.
L’ossigeno medicinale provoca il trasporto di più ossigeno a tutti i tessuti del corpo.
Ossigeno SICO è indicato nei pazienti di tutte le età:
- per il trattamento di disturbi respiratori (insufficienza respiratoria acuta e cronica).

2. Cosa deve sapere prima di usare Ossigeno SICO

Non usi Ossigeno SICO
In condizioni normali non esistono controindicazioni assolute.
Avvertenze e precauzioni
Si rivolga al medico o al farmacista prima di usare Ossigeno SICO.
Prima di iniziare l’ossigenoterapia, deve sapere quanto segue:
L’ossigeno può avere effetti dannosi a concentrazioni elevate. Questo può causare danni polmonari (collasso degli alveoli, infiammazione del polmone), che ostruiranno l’apporto di ossigeno nel sangue.
Se ha una malattia polmonare ostruttiva cronica grave (BPCO) con conseguente deficit nell’ossigenazione del sangue, la velocità del flusso di ossigeno sarà bassa. Il medico adatterà
la velocità del flusso di ossigeno dell’ossigenoterapia.
Possono verificarsi eventi avversi nei neonati e nei nati pre-termine come danno agli occhi
(retinopatia). Se il suo bambino necessita di ossigeno extra, il medico determinerà la concentrazione appropriata di ossigeno da somministrare.
Informi il medico:
- se soffre di una malattia della tiroide, una ghiandola del collo, che lavora troppo
(ipertiroidismo)
- se soffre di una carenza di vitamina C e/o E o di una sostanza chiamata glutatione
(antiossidante, cioè che contrasta l’invecchiamento)
- se è stato sottoposto ad un trattamento contro l’avvelenamento da paraquat (un diserbante)
- se assume alcool
- se assume medicinali per trattare l’epilessia (barbiturici) e/o il dolore (oppioidi)
- se è affetto da un’infiammazione delle vie aeree o da una condizione che rende difficoltosa la respirazione (Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva BPCO, Fibrosi cistica, obesità
patologica, deformità della parete toracica, disturbi neuromuscolari)
- se in passato ha subito un danno ai polmoni a causa di un medicinale usato per trattare il tumore (bleomicina)
- se si è recentemente sottoposto ad una radiografia.
Consigli relativi al rischio di aumento di incendio in presenza di ossigeno:
L’ossigeno è un prodotto ossidante e promuove la combustione. Negli ambienti dove si utilizza Ossigeno SICO non ci devono essere fumo o fiamme libere (ad es. fiammelle pilota, fornelli, forni, stufe a gas, scintille, candele), poiché questo aumenta il rischio di incendio.
Non fumi né usi sigarette elettroniche durante tutto il trattamento con ossigeno.
Non usi tostapane, asciugacapelli, o simili dispositivi elettrici durante il suo trattamento con ossigeno.
Non applichi sostanze grasse (ad es. olii, creme, lozioni, rossetti) su superfici a contatto con ossigeno. Sulle mani e sul viso o all’interno del naso devono essere usati solo prodotti a base acquosa.
Il regolatore di pressione deve essere aperto lentamente e con cautela per evitare il rischio di fiamme improvvise.
In presenza di ossigeno, si sono verificate ustioni termiche correlate ad incendio accidentale.
Consiglio per chi si prende cura dei pazienti:
Maneggiare la bombola con cura. Assicurarsi che la bombola di gas non venga lasciata cadere o non sia esposta a urti.
Il danneggiamento dell’attrezzatura può causare un’ostruzione dell’apertura e/o errate informazioni sul display del manometro riguardo al contenuto di ossigeno residuo e del flusso che porta a somministrazione di ossigeno insufficiente o mancante.
L’ossigeno diventa un liquido a circa -183°C. A temperature così basse, c’è rischio di ustioni.
Indossare sempre guanti e occhiali di protezione quando si opera con ossigeno medicinale liquido.
Bambini
Nei neonati e nei nati pre-termine, l’ossigenoterapia può portare a danno agli occhi (retinopatia del prematuro), danno ai polmoni ed emorragie al cervello. Il medico determinerà la concentrazione di ossigeno appropriata da somministrare per assicurare il trattamento ottimale del suo bambino.
Altri medicinali e Ossigeno SICO
Informi il medico o il farmacista se sta assumendo o ha recentemente assunto qualsiasi altro medicinale. In particolare, informi il medico se sta assumendo:
- catecolamine (ad es. epinefrina, norepinefrina), medicinali che provocano effetti su più organi del corpo e vengono generalmente utilizzati per il trattamento di emergenza di improvvise reazioni allergiche,
- corticosteroidi (ad es. desametasone, metilprednisolone), medicinali per trattare l’infiammazione,
- ormoni (ad es. testosterone, tiroxina),
- amiodarone, un medicinale per trattare i disturbi del ritmo del cuore,
- medicinali per trattare i tumori come ad es. bleomicina, ciclofosfamide, 1,3-bis(2-
chloroethyl)-1-nitrosourea) ,adriamicina e actinomicina, ,
- agenti antimicrobici (ad es. nitrofurantoina), medicinali per trattare le infestazioni da germi,
- integratori a base di menadione (precursore della vitamina K),
- medicinali per trattare i disturbi mentali (ad es. promazina, clorpromazina, tioridazina),
- clorochina, un medicinale per trattare la malaria.
Ossigeno SICO e alcool
Non assuma alcool durante il trattamento con Ossigeno SICO.
Gravidanza e allattamento
Ossigeno SICO può essere usato durante la gravidanza, ma solo quando è necessario a causa di condizioni critiche.
Ossigeno SICO può essere usato durante il periodo dell’allattamento.
In tutte le situazioni, deve informare il medico se è in gravidanza o sospetta una gravidanza.
Guida di veicoli e utilizzo di macchinari
Può guidare e utilizzare macchinari durante l’uso di Ossigeno SICO a patto che il medico la ritenga in grado di farlo.
Come usare Ossigeno SICO
Usi questo medicinale seguendo sempre esattamente le istruzioni del medico o del farmacista. Se ha dubbi consulti il medico.
Solitamente Ossigeno SICO viene inalato dal naso e dalla bocca attraverso una cannula nasale o una mascherina.
La dose verrà stabilita dal medico sulla base del suo stato di salute.
È possibile che durante il trattamento con Ossigeno SICO il medico la sottoporrà a misurazioni del gas nel sangue arterioso e monitorerà i livelli di ossigeno legato all’emoglobina, una proteina che trasporta l’ossigeno nel sangue.
Se usa più Ossigeno SICO di quanto dovuto 
contatti il medico o si rechi in ospedale immediatamente.
I sintomi di un dosaggio eccessivo che potrebbe manifestare sono:
- infiammazione alla gola,
- tosse e dolore toracico,
- difficoltà a respirare (dispnea, ipoventilazione)
- danni ai bronchi ed ai polmoni,
- disturbi della vista e dell’udito,
- nausea, vertigini,
- ansia, confusione, irritabilità
- crampi e spasmi muscolari,
- perdita di coscienza,
- movimenti incontrollati del corpo (convulsioni), a volte anche con perdita di conoscenza
(attacchi epilettici).
Trattamento
Qualora usasse dosi elevate, il medico ridurrà la dose o interromperà la somministrazione, le somministrerà una terapia adeguata e la monitorerà attentamente.
4. Possibili effetti indesiderati
Come tutti i medicinali, Ossigeno SICO può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.
Gli effetti indesiderati vengono di solito osservati con concentrazioni elevate e dopo trattamento prolungato:
Molto comuni (possono riguardare più di 1 persona su 10):
Nei neonati esposti a concentrazioni di ossigeno elevate: danno agli occhi (retinopatia), che può dare luogo a compromissione della vista.
Frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili):
Secchezza delle mucose, irritazione locale e infiammazione della mucosa.
Tossicità polmonare: infiammazione delle vie respiratorie (con dolore correlato alla respirazione e tosse secca), presenza di liquido nei polmoni (edema interstiziale), presenza di tessuto cicatriziale
(fibrosi polmonare).
Peggioramento della presenza di anidride carbonica nel sangue in pazienti con carenza di ossigeno/eccesso di anidride carbonica se trattati con una quantità di ossigeno troppo elevata: riduzione della respirazione, alterazione del contenuto degli acidi nel sangue (acidosi respiratoria), arresto respiratorio.
Il contatto con ossigeno liquido causa ustioni da freddo.
Segnalazione degli effetti indesiderati
Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico, al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sito web www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa
Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.
Come conservare Ossigeno SICO
Conservare le bombole e i recipienti criogenici mobili a temperature comprese tra -10°C e 50°C.
Tenere questo medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.
Non usi questo medicinale dopo la data di scadenza che è riportata sull’etichetta dopo SCAD. La data di scadenza si riferisce all’ultimo giorno di quel mese.
Non getti alcun medicinale nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.
6. Contenuto della confezione e altre informazioni
Cosa contiene Ossigeno SICO
Il principio attivo è l’ossigeno.
Descrizione dell’aspetto di Ossigeno SICO e contenuto della confezione
Gas medicinale compresso
Ossigeno SICO gas medicinale compresso è confezionato in bombole allo stato di gas compresso a
200 bar a 15°C. Le bombole sono in acciaio o in lega di alluminio, provviste di valvole in grado di collegarsi ad un riduttore di pressione o di valvole riduttrici con riduttore di pressione integrato.
Gas medicinale criogenico
Ossigeno SICO gas medicinale criogenico è confezionato in contenitori criogenici mobili (unità base).
È disponibile nelle seguenti confezioni:
Gas medicinale compresso
Bombole in acciaio con valvola da 0,5, 1, 2, 3, 5, 7, 10, 14, 17, 20, 24, 27, 30 litri; bombole in alluminio con valvola da 2, 3, 5, 7, 10 litri.
Gas medicinale criogenico contenitore criogenico mobile da 25,5, 30, 31, 33, 38, 41, 46 litri.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
SICO Società Italiana Carburo Ossigeno S.p.A
Via Giuseppe Parini, 9
Milano
Produttore
Gas medicinale compresso
Iron Gas Srl – Via Masserie, 1 – Monocalzati (AV)
Eurogas srl – Via Pradazzo, 22 – Castelleone (CR)
SICO Società Italiana Carburo Ossigeno SpA – Via Moncalieri, 30 – Villastellone (TO)
SICO Società Italiana Carburo Ossigeno SpA – Via Morandi, 10 – Saronno (VA)
SICO Società Italiana Carburo Ossigeno SpA – Via Mercanti 48, Zona Industriale – Montichiari (BS)
SICO Società Italiana Carburo ossigeno SpA – Via della Risaia 238 – Crevalcore (BO)
SICO Società Italiana Carburo Ossigeno SpA – Via Martiri d’Ungheria, 21 – Camposampiero (PD)
SICO Società Italiana Carburo Ossigeno SpA – Zona Industriale – Contrada Argentieri – Bari
S.O.M. di D’Aquino Anna Rita & C snc – Via Giarre, 67 – Nunziata – Zona Ind.le - Mascali –
Catania (CT)
Pirossigeno Srl – Via Pirelli, 10 – Castrolibero (CS)
Augimeri Ossigeno di Emilio Mascalchi – Porto di Gioia Tauro – Zona Ind.le – Loc. San Ferdinando di Rosarno – Reggio Calabria (RC)
SICO Società Italiana Carburo Ossigeno SpA – Via Boscalto, 47 – Resana (TV)
Gas medicinale criogenico (contenitori mobili)
Iron Gas Srl – Via Masserie, 1 – Monocalzati (AV)
Eurogas srl – Via Pradazzo, 22 – Castelleone (CR
SICO Società Italiana Carburo Ossigeno SpA – Via Moncalieri, 30 – Villastellone (TO)
SICO Società Italiana Carburo Ossigeno SpA – Via Morandi, 10 – Saronno (VA)
SICO Società Italiana Carburo Ossigeno SpA – Via Mercanti 48, Zona Industriale – Montichiari (BS)
SICO Società Italiana Carburo ossigeno SpA – Via della Risaia 238 – Crevalcore (BO)
SICO Società Italiana Carburo Ossigeno SpA – Via Martiri d’Ungheria, 21 – Camposampiero (PD)
SICO Società Italiana Carburo Ossigeno SpA – Zona Industriale – Contrada Argentieri – Bari
S.O.M. di D’Aquino Anna Rita & C snc – Via Giarre, 67 – Nunziata – Zona Ind.le - Mascali –
Catania (CT)
Pirossigeno Srl – Via Pirelli, 10 – Castrolibero (CS)
Augimeri Ossigeno di Emilio Mascalchi – Porto di Gioia Tauro – Zona Ind.le – Loc. San Ferdinando di Rosarno – Reggio Calabria (RC)
SICO Società Italiana Carburo Ossigeno SpA – Via Boscalto, 47 – Resana (TV)
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Le informazioni seguenti sono destinate esclusivamente ai medici o agli operatori sanitari:
Precauzioni per l’uso
L’ossigeno deve essere somministrato con cautela, con aggiustamenti in funzione delle esigenze del singolo paziente. Deve essere somministrata la dose più bassa che permette di mantenere la pressione a 8 kPa (60 mm Hg). Concentrazioni più elevate devono essere somministrate per il periodo più breve possibile, monitorando i valori dell’emogasanalisi frequentemente.
Prima di iniziare l’ossigenoterapia, deve sapere quanto segue:
L’ossigeno può essere somministrato in sicurezza alle seguenti concentrazioni e per i seguenti periodi di tempo:
Fino a 100%:
meno di 6 ore
60-70%:
24 ore
40-50%:
nel corso del secondo periodo di 24 ore.
L’ossigeno è potenzialmente tossico dopo due giorni a concentrazioni superiori al 40%.
Concentrazioni basse di ossigeno devono essere usate per pazienti con insufficienza respiratoria in cui lo stimolo per la respirazione è rappresentato dall’ipossia. In questi casi è necessario monitorare attentamente il trattamento, misurando la tensione arteriosa di ossigeno (PaO2), o tramite pulsometria
(saturazione arteriosa di ossigeno – SpO2) e valutazioni cliniche.
Le concentrazioni elevate di ossigeno nell’aria o nel gas inalato determinano la caduta della concentrazione e della pressione di azoto. Questo riduce anche la concentrazione di azoto nei tessuti e nei polmoni (alveoli). Se l’ossigeno viene assorbito nel sangue attraverso gli alveoli più velocemente di quanto venga fornito attraverso la ventilazione, gli alveoli possono collassare (atelectasia). Questo può ostacolare l’ossigenazione del sangue arterioso, perché non avvengono scambi gassosi nonostante la perfusione.
Nei pazienti con una ridotta sensibilità alla pressione dell’anidride carbonica nel sangue arterioso, gli elevati livelli di ossigeno possono causare ritenzione di anidride carbonica. In casi estremi, questo può portare a narcosi da anidride carbonica.
Fare attenzione nei neonati e nei neonati prematuri per minimizzare il rischio di eventi avversi come 
il danno oculare. Se il bambino richiede ossigeno supplementare, dare solo la quantità di Ossigeno
SICO consigliato dal medico.
Consiglio riguardo all’aumento del rischio di incendio in presenza di ossigeno:
● L’ossigeno è un prodotto ossidante e promuove la combustione. Non ci deve essere fumo o fiamme libere nelle aree dove è usato Ossigeno SICO, poichè aumenta il rischio di incendio.
● Non usare apparecchi elettrici durante la somministrazione di Ossigeno SICO.
● Non applicare sostanze grasse (e.g. oli, creme, unguenti) sulle superfici a contatto con
Ossigeno SICO.
● Il regolatore di pressione deve essere aperto lentamente e cautamente per evitare il rischio di colpo di fuoco.
Inoltre:
● Maneggiare attentamente la bombola. Assicurare che la bombola di gas non sia lasciata cadere o sia esposta a urti.
● L’ossigeno diventa liquido approssimativamente a -183°C. C’è il rischio di ustioni da freddo a così basse temperature. Indossare sempre i guanti e gli occhialini protettivi quando manipola l’ossigeno liquido medicinale.
Avvertenze speciali
In ambienti sovraossigenati l'ossigeno può saturare gli abiti.
E’ assolutamente vietato toccare le parti congelate (per i criocontenitori).
Le bombole ed i contenitori criogenici mobili non possono essere usati se vi sono danni evidenti o si sospetta che siano stati danneggiati o siano stati esposti a temperature estreme.
Possono essere usate solo apparecchiature adatte e compatibili con l’ossigeno per il modello specifico di recipiente.
Non si possono usare pinze o altri utensili per aprire o chiudere la valvola della bombola, al fine di prevenire il rischio di danni.
In caso di perdita, la valvola della bombola deve essere chiusa immediatamente, se si può farlo in sicurezza. Se la valvola non può essere chiusa, la bombola deve essere portata in un posto più sicuro all’aperto per permettere all’ossigeno di fuoriuscire liberamente.
Le valvole delle bombole vuote devono essere tenute chiuse.
L’ossigeno ha un forte effetto ossidante e può reagire violentemente con sostanze organiche.
Questo è il motivo per cui la manipolazione e la conservazione dei recipienti richiedono particolari precauzioni.
Non è permesso far defluire il gas sotto pressione.
Dose, modo e tempo di somministrazione
L’ossigeno (compresso o criogenico) viene somministrato attraverso l’aria inalata, preferibilmente ricorrendo ad apparecchi dedicati (quali, per esempio, un catetere nasale o una maschera facciale); il dosaggio al paziente viene effettuato indipendentemente dalla confezione del gas medicinale tramite apparecchi dosatori (flussometri).
Con questi sistemi, l’ossigeno viene somministrato attraverso l’aria inspirata, mentre il gas espirato e l’eventuale eccesso di ossigeno lasciano il circuito inspiratorio del paziente mescolandosi con l’aria circostante (sistema aperto o anti-rebreathing).
Ossigenoterapia normobarica
Per ossigeno terapia normobarica si intende la somministrazione di una miscela gassosa più ricca in ossigeno di quella dell’aria atmosferica, contenente cioè una percentuale in ossigeno nell’aria ispirata
(FiO2) superiore al 21%, ad una pressione parziale compresa tra 0,21 e 1 atmosfera (0,213 e 1,013
bar).
Ai pazienti non affetti da insufficienza respiratoria, l’ossigeno può essere somministrato con ventilazione spontanea mediante cannule nasali, sonde nasofaringee o maschere idonee.
Ai pazienti con insufficienza respiratoria o anestetizzati, l’ossigeno deve essere somministrato in ventilazione assistita.
Le bombole di ossigeno hanno all’interno una pressione di circa 150-200 bar. L’elevata pressione viene regolata da un riduttore ed è rilevabile sul manometro. Moltiplicando la cifra indicata dal manometro per il contenuto in litri della bombola si ottiene la quantità di ossigeno ancora disponibile nella bombola. (Esempio: Calcolo del contenuto: una bombola ha un contenuto di 10 litri e il manometro segna 200 bar ne risulta un contenuto di 2000 litri di ossigeno: con un consumo di 2 litri al minuto la bombola sarà vuota dopo 16 ore circa).
Con ventilazione spontanea
Pazienti con insufficienza respiratoria cronica: somministrare ossigeno ad un flusso tra 0,5 e 2
litri/minuto, adattabile in base alla gasometria.
Pazienti con insufficienza respiratoria acuta: somministrare ossigeno ad un flusso tra 0,5 e 15
litri/minuto, adattabile in base alla gasometria.
Istruzioni per l’impiego e la manipolazione
Le bombole di ossigeno medicinale, come anche i contenitori criogenici sono riservati esclusivamente a contenere/trasportare ossigeno per inalazione, ad uso terapeutico.
Le bombole e i contenitori criogenici mobili (Unità Base) devono essere trasportati utilizzando mezzi appropriati per proteggerli dai rischi di urti e di caduta.
Rispettare imperativamente le seguenti istruzioni:
Leggere attentamente il manuale d’istruzione ed uso del contenitore (confezione).
Verificare che tutto il materiale sia in buono stato.
Fissare le bombole e le unità base per mantenerle in posizione verticale ed evitare cadute, proteggere i contenitori dagli urti e mantenerli a temperatura inferiore ai 50°C, assicurando un’adeguata ventilazione/aerazione dei locali dove viene utilizzato il prodotto. Le bombole devono essere munite di cappellotto/tulipano a protezione della valvola.
Manipolare il materiale con le mani pulite, prive di tracce di grasso o olio.
Sollevare e movimentare le bombole e le unità base utilizzando esclusivamente l’apposito carrello, non sollevare la bombola prendendola dalla valvola.
Utilizzare raccordi, tubi di collegamento o flessibili di raccordo specifici e compatibili con ossigeno.
Si deve assolutamente prestare particolare attenzione anche al fissaggio di riduttori di pressione sulle bombole, qualora non già integrati nel sistema di chiusura del contenitore, onde evitare i rischi di rotture accidentali.
E’ assolutamente vietato intervenire in alcun modo sui raccordi dei contenitori, sulle 
apparecchiature di erogazione ed i relativi accessori o componenti (OLIO E GRASSI POSSONO
PRENDERE FUOCO A CONTATTO CON L'OSSIGENO).
Non ingrassare, né tentare di riparare valvole/rubinetti difettosi.
E’ assolutamente vietato manipolare le apparecchiature o i componenti con le mani o gli abiti o il viso sporchi di grasso, olio, creme ed unguenti vari.
E’ assolutamente vietato toccare le parti congelate (per i criocontenitori).
Istruzioni generali per l’uso
Bombole munite di sola valvola di intercettazione
1. Togliere il cappellotto di protezione qualora presente
2. Assicurarsi che la valvola di erogazione sia chiusa
3. Togliere il sigillo di inviolabilità
4. Collegare il riduttore alla valvola della bombola ed il relativo flussometro
5. Collegare l’umidificatore/gorgogliatore
6. Collegare la cannula provvista di maschera od occhialini all’umidificatore
7. Aprire lentamente la valvola generale fino a completa apertura
8. Regolare il flussometro ai valori di portata richiesti (litri/minuto)
Bombole munite di valvola riduttrice integrata
1. Assicurarsi che la valvola sia chiusa
2. Togliere il sigillo di inviolabilità
3. Assicurarsi che l’indicatore di flusso sia posizionato sullo zero
4. Collegare l’umidificatore/gorgogliatore
5. Collegare la cannula provvista di maschera od occhialini all’umidificatore
6. Aprire lentamente la valvola generale fino a completa apertura
7. Regolare il flussometro ai valori di portata richiesti (litri/minuto)
Contenitori criogenici mobili
1. Assicurarsi che l’indicatore di flusso sia posizionato sullo zero
2. Togliere il sigillo di inviolabilità
3. Collegare l’umidificatore /gorgogliatore
4. Collegare la cannula provvista di maschera od occhialini all’umidificatore
5. Posizionare il regolatore di flusso ai valori di portata richiesti(litri/minuto)
NOTA: PER MAGGIORI DETTAGLI CONSULTARE IL MANUALE D’USO DEL
CONTENITORE
ATTENZIONE
Aprire gradualmente i sistemi di chiusura dei contenitori (la valvola o il rubinetto) per evitare colpi di pressione.
Non forzare rubinetti e valvole durante l’apertura e chiusura.
Non posizionarsi mai di fronte alla bocca di uscita del gas dal rubinetto/valvola, ma sempre sul lato opposto. Non esporsi né esporre il paziente al flusso diretto del gas.
Non usare olio o grasso a contatto con il gas.
Non svuotare completamente il recipiente.
Dopo l’uso chiudere il rubinetto della bombola.
In caso di perdita di gas, chiudere il rubinetto e avvertire il servizio di intervento tecnico del fornitore indicato sul Manuale d’uso del contenitore.
Utilizzare solo contenitori adatti per il prodotto, alle previste pressione e temperatura di impiego.
Smaltimento
Conservare le bombole vuote con le valvole chiuse.
Non scaricare in fogne, scantinati o scavi dove l’accumulo può essere pericoloso.
Riconsegnare i contenitori vuoti o non più utilizzati, anche se solo parzialmente vuoti al fornitore.
Eventuali residui di prodotto medicinale non utilizzato presenti nella bombola a pressione saranno eliminati, tramite apposite procedure, in zona ben ventilata dalla società che provvederà al successivo riempimento dello stesso contenitore.
Osservare tutte le regole pertinenti all’uso e alla movimentazione delle bombole sotto pressione e dei recipienti contenenti liquidi criogenici.
Conservare le bombole e i recipienti criogenici mobili a temperature comprese tra -10°C e 50°C, in ambienti ben ventilati, oppure in rimesse ben ventilate, evitando la formazione di atmosfere sovraossigenate (O2 > 21% vol), in posizione verticale con le valvole chiuse e protetti da pioggia e intemperie, dall’esposizione alla luce solare diretta e lontani da fonti di calore o d’ignizione, da materiali combustibili. I recipienti vuoti o che contengono altri tipi di gas devono essere conservati separatamente.